lunedì 8 aprile 2019

Krishna obbedì al Dharma? Dubbi e soluzioni

Quello che segue è la traduzione(*) di un articolo comparso su Exoticindia.com a firma di Nitin Kumar. Trovare qui il testo originale in inglese.
Ringrazio gli amici di exoticindia.com che mi hanno autorizzato a tradurre e diffondere i loro articoli. 
I wish to thank the dear friends of exoticindia.com who have authorized me in translating and spreading their articles.

(*) Sarò grato a quanti, rilevando una qualunque inesattezza nella traduzione, volessero farmela gentilmente notare in modo apporre le dovute correzioni.


Krishna è senza dubbio il Dio supremo, tuttavia molte delle sue azioni, durante il suo avatar sulla terra, sono difficili da conciliare con il fatto che lo scopo dichiarato della sua incarnazione è stata la salvaguardia del Dharma. Il dubbio più comune per quanto riguarda il Signore Krishna è riportato come segue:

Dubbio: Ci sono seri dubbi circa le azioni del Signore Krishna nella guerra del Mahabharata. Prima ancora che la guerra cominciasse Arjuna espresse il nobile sentimento di disgusto per la guerra e desiderava diventare un sannyasi. Il Signore Krishna aveva in quel momento, l'occasione perfetta di prevenire la guerra e il conseguente massiccio spargimento di sangue. Ha scelto invece di dissuadere Arjuna e gli consigliò di andare in guerra. Non solo, in molti luoghi Krishna consiglia non eticamente Arjuna e i suoi fratelli di uccidere i loro nemici. Tutti i più forti guerrieri dell'esercito opposto, Bhishma, Drona, Karna e Duryodhana, sono stati uccisi con trucchi sleali su suo consiglio. Come possiamo comprendere queste azioni?

Risposta: Questa è una domanda appropriata, e la risposta inizia con l'analisi delle circostanze che hanno portato alla guerra del Mahabharata. Duryodhana non solo aveva usurpato il regno dei Pandava (Arjuna e i suoi quattro fratelli), ma anche li bistrattò nei modi più ignobili. La più vile delle sue azioni  fu ciò che è inaccettabile per la società indiana, a qualsiasi livello - cercò di spogliare la regina Draupadi, la moglie dei cinque fratelli Pandava, nel corso di una grande assemblea. 
C'erano molti anziani seduti in assemblea, mentre quella ignominia veniva messa in pratica, ma tutti tacquero. Infatti persone molto nobili presenti in quell'assemblea, come Bhishma e Drona, erano senza dubbio pienamente consapevoli dei crimini efferati di Duryodhana. Avevano avuto la possibilità di controllarlo, ma non lo fecero. La ragione per la loro inazione era cheessendo il loro re, vivevano del suo cibo. Per questo motivo andarono anche a combattere in battaglia per lui. La gratitudine verso colui che ci da' sostentamento è, naturalmente, una grande virtù, ma ciò non significa che egli debba essere supportato anche nel suo Adharma. Tutto questo ci dà una indicazione di quanto la società fosse profondamente degradata sotto il dominio di Duryodhana. Il fatto che idee sbagliate sul Dharma animassero anche persone stimate come Bhishma e gli altri, non deve sorprenderci se certi comportamenti fossero molto peggio presso il resto della popolazione. Questo è Adharma al suo culmine, una situazione inaccettabile per il Signore Krishna.

Torniamo ora ad Arjuna sul campo di battaglia. Data una tale situazione imposta da Duryodhana, è assolutamente sbagliato per chiunque adottare un atteggiamento di negligenza o di un complesso di paura, tanto più per uno Kshatriya esso stesso vittima come Arjuna. Il suo Dharma è quindi rivolto al bene più grande, e nel contesto prima di lui, era di sradicare Adharma. anche se ciò avesse richiesto una guerra a tutto campo.

Pertanto, lo stato mentale di Arjuna appena prima della guerra non può affatto essere descritto come nobile; al meglio è uno stato confuso. Bhagavan Krishna lo educò sullo scopo della vita nel suo insieme e poi lo ha preparato a realizzarlo conducendo la guerra. 


La questione successiva è sui meriti militari delle forze del Dharma e Adharma - vale a dire dei Pandava e Kaurava, la famiglia a cui apparteneva Duryodhana. L’esercito di questi ultimi era molto superiore a quello dei Pandava, sia quantitativamente che qualitativamente. In realtà, l'esercito Kaurava era una volta e mezzo più grande. Il possente Bhishma aveva il vantaggio di scegliere il proprio momento della morte; Drona era il maestro dei Pandava, che erano solo i suoi allievi. Karna e Duryodhana erano superiori in valore rispetto ad Arjuna e Bhima. Come potevano essere loro ad essere affrontati dai Pandava? È stata la lotta del Dharma contro l'Adharma. In questo modo l'etica, anche se è importante di per sé, diventa secondaria rispetto all’obiettivo che s’intende raggiungere.
Si consideri un esempio: un delinquente corre all’impazzata in auto dopo aver commesso crimini efferati. Il poliziotto sulle sue tracce rompe tutte le regole del traffico inseguendolo. Normalmente il suo dovere di multare uno che viola le regole del traffico. Ma adesso? Solo uno sciocco direbbe che debba essere multato per aver violato le regole del traffico. Allo stesso modo in guerra o nella vita in generale, ci sono livelli di valori per cui, se capita che due siano in conflitto, si dovrà sacrificare il valore inferiore per il bene di quello più alto. Questo è esattamente ciò che il Signore Krishna ha fatto. Quindi, non dobbiamo mai commettere l'errore di trovare difetti in Rama o Krishna o nelle scritture in generale. È molto difficile per la gente comune come noi comprendere le sottigliezze e le sfumature del Dharma. Pertanto Rama e Krishna sono nati con lo scopo specifico di educarci al riguardo.

Ulteriore dubbio: Le medesime scritture sulle quali giurate rendono obbligatorio anche che il piacere coniugale sia ristretto ad una sola moglie; Come mai dunque il Signore Krishna indulge in giochi amorosi con le gopi di Vrindavana che erano sposate con qualcun altro?

Risposta: questo è un grossolano malinteso a proposito del Signore Krishna. La sua chiarificazione inizia con un breve riassunto del Rasa Lila come descritto nel grande testo Srimad Bhagavatam. Nel cuore della notte, nella foresta, Krishna suonava una melodia col suo flauto. Le gopi lo udirono, ne rimasero attratte intensamente e corsero all'istante verso la foresta, lasciando qualsiasi cosa stessero facendo. Alcune smisero di cucinare, chi serviva del cibo, come chi mangiava, si fermò, altre smisero di lavare i vestiti e si diressero verso la musica. Nel momento in cui le gopi lo raggiunsero nella foresta, Krishna chiese: "Cosa vi porta qui? Di quale aiuto avete bisogno?" Esse chinarono la testa senza rispondergli. Poi disse: "Non è sbagliato per le nobildonne come voi incontrare qualcuno diverso dai vostri mariti in quest'orario inusuale?" Ed esse, piangendo, risposero: "Krishna, siamo venute con grande difficoltà per unirci a te qui, non dovresti rifiutarci in questo modo". quindi si degnò di giocare a Rasa con loro tra i fiori di loto. Alla fine della narrazione di questo episodio fatta dal saggio Shukadeva, Parikshit, che l'ascoltava, espresse lo stesso dubbio che è stato espresso all'inizio. Al che Shukadevaji rispose: "Tejiyasam Na Doshaya", ovvero: Nessun difetto in questo per i Tejiyan", e concluse che in effetti, il mattino dopo i mariti videro le gopi dormire semplicemente a fianco a loro. Quindi il chiarimento dipende dalla parola "Tejiyan" e il suo significato dovrebbe essere internamente coerente con la descrizione di Rasa. Si noti che nessuno avrà lavato vestiti o cucinato nel cuore della notte. Anche la mattina dopo i loro mariti videro le gopi dormire sul loro fianco. Questo ci fa supporre che il Rasa fosse un sogno. Ciò è confermato come segue: Tejiyan significa "più brillante" secondo la grammatica di Pànini. Chi è più brillante di chi? Le Upanishad chiamano Jiva, colui che vigila, come Vishwa e Jiva, colui che sogna, come Taijasa. Questo Taijasa è più brillante (tejiyan) di Vishwa. Pertanto, la risposta di Shukadeva significa che non c'è colpa nelle attività svolte in sogno dalle gopi. Questo è esattamente ciò che dice la Brhadaranyaka Upanishad. Del resto, lo sa bene ognuno di noi tutti, nessuno depreca nessuno per gli errori commessi da lui nei suoi sogni. Perché? Il mondo esterno tiene la mente al guinzaglio nel nostro stato di veglia. La mente diventa però totalmente libera durante i sogni e mescola le esperienze del mondo reale con la sua immaginazione creando il sogno, dove il ragazzino Krishna può comportarsi come un adulto, e i fiori di loto possono sbocciare nella notte. Tuttavia, Egli dovette prima ammonire le gopi per la loro condotta!






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